“UN TEAM CHE ASCOLTA LE VOSTRE ESIGENZE CON PROFESSIONALITÀ E CORTESIA”
“UN TEAM DI PROFESSIONISTI ALL’AVANGUARDIA DEDICATO ALLA VOSTRA SALUTE”
Siamo un Team multidisciplinare nato per soddisfare pienamente le esigenze dei nostri clienti in ambito di:
PREVENZIONE
sono tutte le cure, attenzioni e buone abitudini che aiutano a tenere in salute l’apparato stomatognatico, partendo dai denti da latte perché hanno l’importantissimo compito di precedere i denti permanenti e influire sulla loro salute.
L'apparato stomatognatico con le sue funzioni di fonazione, masticazione, deglutizione, sbadiglio, sorriso, morso, e in maniera complementare, respirazione, è integrato e correlazionato col sistema tonico posturale. E' infatti ormai accertato scientificamente sia nei bambini che negli adulti, che errori occlusali (malocclusioni) e/o disfunzioni stomatognatiche possono determinare disfunzioni (disturbi) cranio cervico mandibolari (DCCM) in grado, a loro volta, di generare squilibri posturali, più o meno gravi, con varie problematiche e sofferenze derivanti.
Questo approccio si dovrebbe iniziare fin da tenera età, la prima visita odontoiatrica andrebbe fatta entro i tre anni di età. In questo modo si dà la possibilità al bambino di prendere confidenza in maniera dolce e tranquilla, con l’ambiente dello studio. Se il primo approccio avviene in un momento di bisogno e/o magari di dolore, potrebbe creare un trauma e conseguente paura in futuro al bambino stesso nel tornare in studio.
I controlli successivi verranno stabiliti di volta in volta dallo specialista
In età adulta, sarebbe bene sottoporsi a una visita specialistica per controllare la salute dei denti e per eseguire una pulizia dentale almeno una volta all’anno.
PARODONTOLOGIA
è la branca dell’odontoiatria che si occupa della salute dei tessuti che circondano i denti, con diagnosi e cura delle malattie legate all’apparato di sostegno dei denti (parodonto) costituito dalla gengiva, dal legamento parodontale (che lega il dente all’osso), dal cemento radicolare (il tessuto che ricopre la radice del dente) e dall’osso alveolare (l’organo di attacco dei denti).
La malattia parodontale (parodontopatia) è causata:
• Predisposizione genetica.
• Forte carica batterica con l’accumulo di placca e tartaro sulle superfici dei denti, dovuta spesso dalla scarsa igiene dentale.
• Il fumo, che accelera e rende più aggressivo il decorso della malattia parodontale.
• La gravidanza, periodo in cui la donna è soggetta a sbalzi ormonali che favoriscono l’insorgenza di malattie parodontali.
• Il diabete, diverse tipologie di artrite reumatoide e le deficienze immunitarie acquisite o congenite.
I primi sintomi della malattia parodontale sono:
il sanguinamento gengivale quando le gengive vengono spazzolate, dolore a livello delle gengive, la formazione di spazi vuoti tra i denti, le gengive gonfie, il diradamento o recessione gengivale, l’alito cattivo persistente, la comparsa di pus tra denti e gengive, una maggiore sensibilità dei denti durante la masticazione e una progressiva mobilità dei denti.
La diagnosi eseguita in maniera preventiva da la possibilità di cura della malattia parodontale, e nei casi di avanzamento, è possibile bloccare l’andamento tipicamente degenerativo e cronico. La diagnosi viene eseguita con l’ausilio di diversi strumenti diagnostici, tra cui:
• Il sondaggio parodontale.
• Il charting.
• La radiografia endorale.
Le terapie per la cura della malattia parodontale:
• Primo approccio, preliminare a tutti gli altri, chiamata terapia iniziale, ha l'obiettivo di migliorare l’igiene orale del paziente. Riducendo la placca batterica e il tartaro sopragengivale e sottogengivale, attraverso l’uso di strumenti per l’ablazione del tartaro;
• La levigatura delle radici, (chiamata tecnicamente scaling o root planing), che consiste nella levigatura sottogengivale delle radici dei denti;
• La terapia antibiotica locale e generica, poiché la malattia parodontale è dovuta essenzialmente ad un’infezione batterica.
• La terapia laser che, associata ai presidi medici sopramenzionati aiuta ad eliminare i batteri;
• La terapia chirurgica, o chirurgia parodontale, che viene impiegata in zone dove persiste la presenza di tasche gengivali profonde e non si ottiene un miglioramento significativo dopo la terapia iniziale.
• La chirurgia muco-gengivale che ha lo scopo di ripristinare l'aspetto estetico e funzionale del tessuto gengivale. A seconda dei casi, è possibile intervenire sulla gengiva aggiungendo, spostando o rimuovendo del tessuto gengivale.
La fase di mantenimento dello stato di salute parodontale raggiunto, costituisce la vera e propria chiave di successo per la cura definitiva della malattia parodontale.
La frequenza delle visite di controllo varia a seconda del problema di cui ha sofferto il paziente, e della situazione parodontale raggiunta dopo la terapia. Di solito, nel corso del primo periodo di osservazione dopo il ciclo di terapia eseguito consigliamo una visita di controllo almeno ogni 3 mesi, che poi potrà allungarsi a 6 mesi nei casi di buona collaborazione e igiene orale quotidiana da parte del paziente.
Qualsiasi trattamento parodontale è destinato a fallire se non c'è la collaborazione del paziente, che dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni dello specialista soprattutto per quanto riguarda l'igiene orale domiciliare e i controlli periodici.
CONSERVATIVA
è la branca dell'odontoiatria specializzata nella rimozione della carie e nella successiva ricostruzione del dente, ripristinando forma e funzione corretta.
La carie si manifesta con una macchia scura dai margini non ben definiti di consistenza morbida localizzata sulla superficie occlusale dei denti (quella masticante) o sulle superfici interprossimali (tra un dente e l'altro). Può essere superficiale o profonda e dare sensibilità al dolce o al freddo. Raramente non da alcun sintomo se non quando è ormai molto estesa: in queste circostanze il dente sarà ipersensibile al freddo o dare dolore costante o addirittura pulsante, in questi casi potrà essere necessaria la devitalizzazione del dente. La carie è causata dai batteri, principalmente S. Mutans e Lactobacilli; con accurate manovre di igiene orale è sempre possibile prevenirne l'insorgenza.
Negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi materiali in conservativa, detti materiali compositi.
I compositi sono materiali estetici che vengono forniti in colorazioni diverse pertanto sarà possibile eseguire ricostruzioni completamente invisibili all'occhio del paziente; inoltre permettono di mantenere integra molta più struttura dentale sana rispetto all'amalgama, materiale che veniva usato più frequentemente anni fa.
L'amalgama dentale o amalgama d'argento è un materiale a matrice metallica, costituita da mercurio, argento, stagno, rame, zinco. Rimasto per molto tempo il materiale più utilizzato in odontoiatria restaurativa, negli ultimi decenni il suo uso è andato gradualmente declinando inizialmente per ragioni estetiche, poi per la disponibilità di materiali alternativi e infine per alcuni timori legati a possibili problemi per la salute del paziente (elettrogalvanismo). La sua rimozione può essere nociva per il paziente stesso e l’operatore, perciò devono essere adottate delle precauzioni durante la seduta odontoiatrica e si consiglia una preparazione del paziente con una terapia omotossicologica drenante per aiutare l’eliminazione dei metalli pesanti.
ENDODONZIA
è la branca dell’odontoiatria che ha per oggetto i tessuti interni del dente, le patologie e i trattamenti correlati. Quando i tessuti interni o i tessuti esterni che circondano la radice dentale si ammalano a causa di carie o traumi il trattamento endodontico permette di salvare il dente.
Il trattamento endodontico (cura canalare o anche detto devitalizzazione) è un intervento ambulatoriale necessario quando la polpa (il tessuto molle interno al dente) è infiammata o infetta per un danno provocato da una carie profonda, dall’esito di interventi sul dente, o da un trauma (grave e improvviso o più leggero ma ripetuto) che ha provocato frattura o scheggiatura o incrinatura profonda.
Consiste nella rimozione della polpa (nervo dentale) infiammata e infetta, presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici, e nella sua sostituzione con un’otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare, previa adeguata detersione e sagomatura dei canali radicolari.
Il risultato è che il dente non sarà più infetto e dopo un’adeguata ricostruzione della corona, potrà continuare a svolgere le stesse funzioni di un dente integro. La percentuale di successo di una cura canalare corretta è, in condizioni normali, elevatissima. La percentuale diminuisce nei casi di ritrattamento endodontico, quando cioè è necessario ripetere la procedura per un insuccesso precedente (errori d’esecuzione, complessità anatomiche, difficoltà obiettive).
Il trattamento endodontico è ormai veloce anche per i molari, grazie alle nuove tecniche e alle moderne apparecchiature a disposizione.
Le fasi operative sono le seguenti:
• Anestesia locale per neutralizzare il dolore anche nei casi con polpa ancora sensibile
• Ricostruzione provvisoria della corona dentale quando questa è molto distrutta, allo scopo di eliminare tutta la carie senza rinunciare alle pareti della cavità del dente (contenimento dei liquidi disinfettanti e aggancio del foglio di gomma isolante)
• Isolamento del campo operatorio mediante la diga di gomma (mezzo imprescindibile per una buona riuscita della cura canalare) consistente in un foglio di lattice di gomma teso da un archetto e tenuto fermo da un gancio posto intorno al dente da curare o a un dente vicino.
• Apertura della camera pulpare: accesso alla polpa attraverso una cavità preparata dal lato masticante del dente
• Reperimento del o dei canali radicolari con l’ausilio di ingrandimenti ottici.
• Misurazione della lunghezza di lavoro ossia di ciascun canale presente (da un riferimento sulla corona fino all’apice radicolare) mediante una radiografia e un localizzatore elettronico d’apice (la dose di radiazione assorbita nell’esecuzione di una radiografia ad uso odontoiatrico è minima).
• Strumentazione dei canali mediante strumenti endodontici che asportano la polpa canalare contaminata dai batteri e sostanze infette, creando nel medesimo tempo una forma delle pareti adatta a una completa otturazione.
• Lavaggi con ipoclorito di sodio, potente disinfettante, per ottenere un ambiente il più possibile pulito e asettico
• Otturazione canalare mediante guttaperca, materiale plastico e modellabile con il calore, associato a un cemento canalare
• Ricostruzione della corona
• Controllo radiografico di fine cura
• Eventuale protesi fissa (corona o ponte)
Nelle ore successive terminato l’effetto dell’anestetico locale, un indolenzimento, che può essere soggettivamente più o meno fastidioso, può essere presente dopo la terapia, ma è facilmente controllabile con un comune analgesico. Raramente, in radici particolarmente infette, può svilupparsi un ascesso con dolore e gonfiore a causa del passaggio di batteri nell’osso che circonda le radici. In tal caso dovrà essere contattato lo studio odontoiatrico. L’insorgenza di queste complicanze non pregiudica necessariamente il successo del trattamento in corso.
PROTESI
è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire (denti o protesi già presenti nel cavo orale) o riabilitare (in assenza di elementi dentali nel cavo orale) uno o più denti mancanti, ridando una dentatura al paziente con funzione, forma ed estetica corretta. Le protesi dentali possono ancorarsi a denti naturali, impianti dentali o appoggiarsi ai tessuti molli del cavo orale (gengive). Si possono dividere in protesi dentali fisse e protesi dentali mobili (o rimovibili).
La protesi fissa è maggiormente richiesta dal paziente perché più estetica della protesi mobile e più confortevole in quanto per il paziente è come avere una dentatura naturale. Non sempre è possibile eseguirla dobbiamo valutare molteplici fattori prima di poter progettare una protesi fissa corretta e duratura nel tempo.
L’intarsio è il manufatto protesico meno invasivo di tutti ovvero quello utilizzato quando un’otturazione in materiale composito non garantirebbe una resistenza adeguata nel tempo o in casi dove dobbiamo ricostruire punti di contatto tra denti adiacenti. Assieme alla corona dentale è la prima scelta nei denti devitalizzati.
La corona consiste in una protezione che ricopre totalmente il dente. Viene eseguita quando la struttura residua del dente è minima o il dente è devitalizzato e permette di preservarne l’integrità perché trasmette i carichi masticatori lungo l’asse del dente.
Le faccette in ceramica o composito sono protesi esclusivamente estetiche che vengono cementate ai denti naturali dei settori frontali, quindi solo incisivi e canini; senza dover sacrificare grandi quantità di dente grazie alla natura adesiva della tecnica di cementazione. Data la valenza estetica di questo trattamento sono necessarie più sedute distanziate per consentire al paziente di scegliere con cura colore e forma del suo nuovo sorriso, e al clinico di valutare l’impatto funzionale e posturale in correlazione con il sistema (cervicale, articolazione temporo mandibolare etc.).
I ponti sono protesi che coinvolgono più denti e vengono eseguite di routine negli studi odontoiatrici da molti anni, permettono di sostituire elementi dentari e attualmente rappresentano l’unica alternativa per il paziente che richiede una protesi fissa ma che si rifiuta di eseguire l’intervento di implantologia. Sono protesi funzionali, confortevoli ed estetiche.
Le protesi dentali mobili (o rimovibili) sono le soluzioni per la riabilitazione funzionale ed estetica dei pazienti che hanno perso molti denti e non possono sottoporsi ad interventi chirurgici di implantologia, sono protesi molto versatili che si possono adattare ai cambiamenti che la bocca subisce nel tempo come la perdita di denti o il riassorbimento osseo. Nonostante questi vantaggi le protesi mobili sono sempre meno tollerate dai pazienti sia per il disagio nel doverle togliere durante le ordinarie manovre di igiene sia per la paura che possano togliersi durante l’eloquio; quest’ultima in realtà è infondata perché una protesi dentale rimovibile può non aver suzione ma è stabile e non si muove durante la masticazione né durante un colloquio.
CHIRURGIA
è quella branca dell’odontoiatria che si occupa principalmente di estrazioni dentarie ma anche di chirurgia rigenerativa ossea e parodontale, endodonzia chirurgica. Questi interventi sono per la maggior parte molto più brevi e agevoli di quanto possa immaginare il paziente
Le estrazioni vengono effettuate a causa di carie profonde che rendono il dente irrecuperabile e a causa della malattia parodontale che causa la distruzione dei tessuti che sostengono il dente. L’estrazione di denti del giudizio può in alcuni casi essere indaginosa per il medico odontoiatra, soprattutto quando il dente è posizionato in profondità nell'osso dei mascellari. L'indicazione all'estrazione preventiva dei denti del giudizio al fine di evitare lo spostamento degli altri denti è controversa in quanto non esiste prova certa di questo fenomeno; è a discrezione del caso clinico e dell'esperienza dell'operatore optare per l'estrazione dei denti del giudizio. L'estrazione viene effettuata in totale assenza di dolore. L'anestetico locale però non ha effetto sulle sensazioni di tatto e spostamento e queste percezioni possono essere avvertite dal paziente molto ansioso come dolorose; per questo motivo è possibile richiedere al medico odontoiatra la presenza di un anestesista, il quale indurrà una sedazione cosciente. In questo modo il paziente proverà in anestesia locale, un minor disagio e una minore tensione durante l'intervento con un guadagno anche per l'operatore che avrà di fronte un paziente più collaborativo e meno stressato.
La chirurgia rigenerativa si occupa di rigenerare osso e tessuti molli andati persi a causa di infezioni (malattia parodontale), traumi o riassorbimento osseo; l'intervento di rigenerativa più classico è l'innesto osseo o rialzo del seno mascellare eseguito prima dell'inserzione degli impianti nei pazienti in cui il riassorbimento osseo ha causato la perdita di una grande quota di osso.
Un'operazione chirurgica frequente è la chirurgia del frenulo, o frenulectomia, che consiste nell'incisione del frenulo labiale o linguale nei casi in cui la sua inserzione o l'eccessiva fibrosi creino delle interferenze durante la fonazione, deglutizione o masticazione; è un intervento semplice e veloce e in certi casi è indispensabile eseguirlo per evitare che si instaurino movimenti errati durante la funzione. Dopo pochi giorni viene consigliata una ginnastica post-chirurgica e dopo circa 10 giorni dall'intervento è già evidente la guarigione e il miglioramento nei movimenti di lingua e labbro.
L'endodonzia chirurgica (apicectomia), o endodonzia retrograda, è un trattamento eseguito in casi particolari quando il trattamento endodontico tradizionale ha fallito; è una procedura complicata e viene effettuata da odontoiatri esperti per consentire una buona riuscita dell’intervento. Dopo aver eseguito un piccolo lembo si rimuove una piccola porzione di osso per accedere alle radici che vengono poi tagliate all’apice rimuovendo il granuloma e otturate.
IMPLANTOLOGIA
è la branca dell’odontoiatria che si occupa di sostituire denti mancanti con inserimento di impianti dentali nel tessuto osseo.
L’intervento di implantologia è molto più semplice e rapido di quanto si creda, si può svolge in un'unica seduta, sia per uno che per più impianti, e l’anestesia è la stessa che si esegue per un’estrazione. Per i pazienti più ansiosi è possibile la presenza in studio di un anestesista ed eseguire l’intervento in sedazione cosciente dando più confort al paziente. In questo modo il paziente proverà in anestesia locale, un minor disagio e una minore tensione durante l'intervento con un guadagno anche per l'operatore che avrà di fronte un paziente più collaborativo e meno stressato.
La chirurgia implantare può essere eseguita su tutti, eccezione fatta solo per i pazienti che soffrono di alcune gravi malattie. La percentuale di successo è molto elevata, 98%.
Gli impianti possono essere utilizzati sia come ancoraggio per una protesi dentale fissa sia per sostenere una protesi dentale mobile. Prima di procedere all’inserzione dell’impianto bisogna valutare clinicamente e radiograficamente quanto osso c’è a disposizione, sia in termini di altezza che di spessore. Nei casi in cui l’osso si è riassorbito ed è giudicato insufficiente dal medico odontoiatra, bisogna eseguire un intervento preliminare di rigenerativa ossea: in una seduta eseguita alcuni mesi prima dell’intervento di chirurgia implantare, o addirittura nello stesso tempo chirurgico, viene posizionato del materiale biologico o sintetico che nel processo di guarigione si trasformerà in osso nuovo, permettendo quindi di posizionare un impianto dove prima non era possibile.
L’implantologia post-estrattiva si può eseguire in alcuni casi dove non abbiamo infezioni apicali e su denti mono radicolati, consiste nell’inserzione dell’impianto nella stessa seduta in cui si esegue l’estrazione del dente: in questo modo si avrà minor riassorbimento osseo.
L’implantologia a carico immediato consiste nell’ancorare immediatamente la corona protesica provvisoria all’impianto appena posizionato nell’osso, senza dover aspettare i mesi di guarigione che sono dettati dalla tecnica tradizionale di implantologia. Il carico immediato degli impianti è possibile solo in certe condizioni che sono valutate dal medico odontoiatra durante l’inserzione dell’impianto e che dipendono dalla compattezza dell’osso del paziente; i vantaggi sono sia biologico, perché gli studi dimostrano un’accelerazione del processo di guarigione, sia estetico, perché il paziente uscirà dallo studio odontoiatrico già con il dente provvisorio ancorato all’impianto.
Un’ulteriore evoluzione di queste tecniche implantari è l’implantologia computer guidata, consente di pianificare totalmente il caso chirurgico e protesico tramite un programma che elabora graficamente le immagini della tac (dentalscan, cone bean).
Il vantaggio è sia chirurgico che protesico, da questa elaborazione di dati vengono realizzate delle mascherine chirurgiche per il posizionamento degli impianti e se occorre per una rigenerativa ossea, in fine costruisce protesi provvisorie da utilizzare post-chirurgiche. Questa chirurgia computer guidata ha un approccio chirurgico meno invasivo, decorso post-operatorio meno fastidioso e tempi inter-operatori più corti per il paziente.
Il paziente riabilitato mediante l’implantologia deve mantenere un’igiene orale accurata e controlli periodici, poiché ci sono patologie che posso colpire l’impianto e sono la mucosite perimplantare e la perimplantite. Malattie infiammatorie causate dall’accumulo di placca e batteri tra la gengiva e l’impianto, interessando la gengiva stessa e l’osso sottostante. Sono condizioni critiche che se trascurate possono danneggiare la stabilità dell’impianto stesso con conseguente fallimento di tutta la riabilitazione protesica. Essendo malattie causate dall’accumulo di placca e tartaro è evidente l’importanza di un’attenta igiene domiciliare che deve essere adattata e modificata per ogni specifica riabilitazione.
PEDODONZIA
è la branca dell’odontoiatria pediatrica o infantile che si occupa della diagnosi e terapia dei problemi odontoiatrici nei bambini.
La cura dei denti da latte, che devono necessariamente essere tutelati, poiché svolgono diverse funzioni importanti:
• Mantengono lo spazio adeguato, guidando l’eruzione dei denti permanenti;
• Consentono una corretta funzione masticatoria e fonetica;
• Guidano la crescita scheletrica.
I denti da latte sono 20 in totale ed emergono completamente tra i 3 e i 4 anni di età. Per questo è importante in questo periodo fare la prima visita odontoiatrica.
Durante le prime visite, siamo in grado di mettere il bambino a proprio agio attraverso un approccio psicologico adeguato. Ci attiviamo per uno screening precoce delle funzioni masticatorie e dell’occlusione del bambino, evidenziamo eventuali disallineamenti dentali o anomalie scheletriche (mascellari e mandibolari) e problematiche posturali.
Le alterazioni della struttura scheletrica del cavo orale, se intercettate in età infantile, possono essere corrette grazie all’impiego dell’ortopedia funzionale dei mascellari (OFM). Specialità dell’odontoiatria che consigliamo ai genitori per evitare il ricorso ad eventuali estrazioni dentali o alla chirurgia ortognatica, ossia una branca della chirurgia maxillo-facciale che consente la correzione delle anomalie scheletriche del viso e dei denti. Naturalmente si tratta di una soluzione piuttosto invasiva, che si può evitare mediante i trattamenti preventivi.
È importante sottoporre i propri figli a delle visite odontoiatriche periodiche – genericamente ogni 6 mesi – al fine di accertare lo stato di salute dei denti e individuare eventuali problemi o patologie, disarmonie dentali o scheletriche, che hanno necessità di essere risolte durante la fase di crescita. Le visite periodiche nei bambini sono importanti per monitorare lo stato di salute del cavo orale e abituare il bambino alle sedute odontoiatriche, cercando così di evitare l’insorgere di eventuali fobie che spesso restano nel tempo e che permangono anche nei pazienti adulti. L’odontofobia, ossia la classica paura del dentista, è piuttosto comune e si manifesta con comportamenti ansiosi e fobici. È necessario spiegare con parole semplici il nostro lavoro e far capire al bambino in che modo possiamo aiutarlo. Questo atteggiamento è importante per raggiungere un rapporto di completa fiducia con il piccolo paziente. Non ci piace obbligare il bambino a farsi togliere o curare un dente.
Le patologie odontoiatriche che colpiscono i bambini sono:
• La carie, malattia infettiva che colpisce i denti e può avere un rapido progresso.
• La pulpite, ossia l’infiammazione della polpa del dente.
• L’ascesso.
• La cosiddetta sindrome da biberon, Si tratta di un disturbo piuttosto comune in pedodonzia. Causa di questa patologia è una scarsa igiene orale quotidiana e l’utilizzo eccessivo del biberon contenente liquidi molto zuccherosi.
BRUXISMO
o digrignamento involontario dei denti, è sicuramente il sintomo più comune e conosciuto che spinge i pazienti a rivolgersi a un medico odontoiatra. Il digrignamento dei denti avviene a tutte le età e solitamente di notte, durante le prime fasi del sonno, in alcuni casi anche durante la giornata soprattutto in condizioni di stress psico-fisico.
Nel campo della gnatologia clinica, definiamo il bruxismo una parafunzione, ossia un movimento dell’articolazione temporo-mandibolare che non è finalizzato ad alcuno scopo. Può essere patologico o fisiologico. Il disturbo che il paziente accusa al risveglio è: l’affaticamento della mandibola (dolenzia), mal di testa, dolori alle orecchie, il cosiddetto click della mandibola.
Molte persone sottovalutano il problema del bruxismo, considerandolo un disturbo secondario, meno importante dei problemi ai singoli denti, in realtà il digrignamento dei denti è un problema reale e importante che a lungo andare può avere pesanti conseguenze anche da un punto di vista posturale.
RONCOPATIA
è la malattia che influisce negativamente sulla qualità del sonno, nota anche come patologia del russare spesso associata alle apnee notturne (OSAS)
OSAS è acronimo inglese che significa sindrome di apnea ostruttiva nel sonno - Obstructive Sleep Apnea Syndrome..
I Pazienti maggiormente colpiti sono uomini tra i 30 e 60 anni di età (il sovrappeso peggiora la patologia) e bambini con ingrandimento e infiammazione di tonsille ed adenoidi.
Negli adulti predispone, aggrava e comporta rischi d’ictus, ipertensione, rischio neurologico e cardiovascolare, patologie respiratorie, aritmia cardiaca, sindrome metabolica, induce reflusso gastro esofageo, incidenza negativa sulla qualità della vita.
I SINTOMI DI ALLARME NEGLI ADULTI:
• russamento (roncopatia): già questo è il primo campanello d’allarme!
• sonno agitato o disturbato
• i frequenti risvegli notturni
• comparsa di reflusso gastro-esofageo
• stanchezza diurna
• mal di testa, specie al risveglio
• sonnolenza durante il giorno
• difficoltà di concentrazione
• colpi di sonno, con predisposizione agli incidenti stradali e sul lavoro
I SINTOMI DI ALLARME NEI BAMBINI SONO:
• russamento: vero primo campanello d’allarme, il 40% dei bimbi che russano può sviluppare una OSAS
• la respirazione orale
• le disfunzioni della postura linguale, quindi della fonazione e dell’apprendimento
• malocclusione
• enuresi notturna
• iperattività o ipoattività
• il comportamento aggressivo
• lo scarso accrescimento!
• scarso rendimento scolastico
• mal di testa e sonnolenza diurna
Le cause più frequenti di apnea notturna nel bambino sono il sovrappeso, l’ipertrofia di adenoidi e tonsille. L’incidenza è del 2-3 % e colpisce fra i 2-5 anni, colpendo indifferentemente maschi e femmine.
PERCHE’ IL DENTISTA?
• il dentista si trova in una situazione di vantaggio clinico e terapeutico rispetto ad altri operatori sanitari, tanto che il ministero della salute italiano lo definisce “sentinella diagnostica”.
• il dentista è in grado infatti di evidenziare segni e sintomi in adulti e bambini di una sospetta OSAS tempestivamente nella maggioranza dei casi non ancora diagnosticati per malattia conclamata.
• la diagnosi viene effettuata in collaborazione con specialisti in otorinolaringoiatria, pneumologi, neurologi, cardiologi, logopedista ecc.
• il dentista può prescrivere ed organizzare per il paziente l’esame principale diagnostico per la diagnosi iniziale precoce, la polisonnografia.
• il dentista può curare e risolvere la OSAS tramite la applicazione di apparecchi (dispositivi medici) di avanzamento mandibolare.
• nei bambini il medico odontoiatra può curare molto efficacemente la OSAS con il trattamento ortopedico funzionale dei mascellari (OFM) in collaborazione con la logopedista, ed in alcuni casi, dato che l’ortodonzia ha effetto positivo sulla respirazione, correggendo palato stretto e quindi allargando le vie aeree superiori, prevenendo l’intervento chirurgico di adenoidi e tonsille.
COSA POSSIAMO FARE PER CAPIRE SE SIAMO AFFETTI DA APNEE NOTTURNE?
• Innanzitutto il russamento in adulti o in bambini deve far sorgere il dubbio
• C’è uno specifico questionario (scala di Epworth) che valuta
IL LIVELLO DI SONNOLENZA DIURNA:
Che probabilità hai di appisolarti nelle seguenti situazioni, indipendentemente dalla stanchezza?
• seduto mentre leggo
• guardando la tv
• seduto, inattivo, in un luogo pubblico (teatro, cinema, conferenza)
• in auto come passeggero viaggiando più di un’ora
• sdraiato per riposare nel pomeriggio quando ne ho occasione
• seduto mentre parlo con qualcuno
• seduto tranquillo dopo pranzo (senza aver bevuto alcol)
• in auto, fermo per pochi minuti nel traffico
PUNTEGGIO:
0 - non mi addormento mai
1 - ho qualche probabilità di addormentarmi
2 - ho una discreta probabilità di addormentarmi
3 - ho una alta probabilità di addormentarmi
Fino a 6 punti: situazione di sonnolenza normale
7-8 punti: sonnolenza accettabile
Da 9 punti in su: sonnolenza eccessiva, probabilità di OSAS, devi parlarne col medico.
GNATOLOGIA
è la branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia, patologia e le funzioni dell’ articolazione temporo mandibolare (masticazione, deglutizione, fonazione, postura).
Le disfunzioni della bocca prendono il nome di DTM (Disturbi Temporo-Mandibolari) o DCM (Disfunzioni Cranio-Mandibolari) e sono un gruppo eterogeneo di alterazioni che possono essere anche molto disagevoli per il paziente.
I sintomi principali sono dolore, rumori articolari durante i movimenti mandibolari (detti click) e limitazione dei movimenti mandibolari, possono essere lievi e non dare alcun fastidio al paziente quanto intensi e invalidanti.
La tendenza di questi sintomi è al peggioramento con gli anni e non vanno sottovalutati soprattutto nei pazienti anziani che hanno perso molti denti e che non hanno una protesi che sostituisca gli elementi dentari persi.
La postura corporea può essere coinvolta nel disordine mandibolare in quanto la mandibola può condizionare la posizione della testa e progressivamente della cervicale, del bacino e dei piedi con un meccanismo definito discendente. In contrapposizione esiste un meccanismo ascendente che è capace di turbare la catena muscolare in senso inverso. La corretta diagnosi del fenomeno può essere raggiunta con l’ausilio di misurazioni posturali statiche e dinamiche ripetibili in differenti condizioni di assetto occlusale e nel tempo.
VISITA POSTURALE E POSTUROMETRICA
è un esame che ha il fine di verificare o meno l’esistenza di problemi legati al sistema posturale.
Il sistema posturale è composto dall’interazione di vari sistemi: Stomatognatico, muscolo scheletrico, visivo, podalico e vestibolare.
In genere si dispone l’esecuzione di una visita posturale quando, si è in presenza di dolori di cui non si riesce a identificare l’origine, come eventi traumatici.
La visita di posturologia consente di verificare quali siano state le reazioni del corpo al trauma stesso.
Infine la visita posturale è svolta su atleti che vogliono migliorare il proprio gesto atletico o su atleti che hanno subito strappi o infortuni e vogliono verificare se la cattiva performance o il problema muscolare sia di origine posturale.
Durante l’esecuzione della visita posturale gli strumenti che si utilizzano servono per completare l’esame stesso misurando i dati ripetibili durante i controlli successivi (visita posturometrica).
ORTOPEDIA FUNZIONALE DEI MASCELLARI (OFM)
è la specializzazione che diagnostica, previene, controlla e tratta i problemi di crescita e sviluppo che interessano le arcate dentarie e le loro basi ossee. Si possono trattare sia soggetti in crescita che adulti e non sempre è imprescindibile l’uso di apparecchi. Qualora ce ne fosse bisogno essi differiscono dagli apparecchi ortodontici per due caratteristiche fondamentali: cambiano la postura mandibolare e hanno un’interfaccia libera con le strutture orali, non utilizzano forze meccaniche. A partire dagli anni 70’ la Prof.ssa Dott.ssa Wilma A. Simoes è riuscita ad organizzare e definire i principi base dell’ortopedia funzionale dei mascellari. Essi sono l’eccitazione neurale, il cambio di postura ed il cambio di postura terapeutico (del quale ne esistono venti tipi). In base a questi principi si agisce sull’ ottagono delle priorità funzionali (costituito da lingua, ATM, mandibola, regione infra-mandibolare, testa, collo, passaggio d’aria e colonna) per riorganizzare il sistema cranio-cervico-mandibolare creando nuovi riflessi posturali atti a ritrovare equilibrio sia statico (rest position o posizione di riposo posturale) che dinamico (masticazione, deglutizione, fonazione). Ciò che rende peculiare l’OFM è la caratteristica di non aver bisogno necessariamente di un sostegno dentale per poter essere applicata poiché gli apparecchi, sfruttando la teoria delle briglie muscolari, possono restare completamente liberi all’interno del cavo orale e modificare il tono neuromuscolare responsabile della crescita delle basi ossee. Non dipendendo dal supporto dentale possono essere usati nei trattamenti precoci (dai 4/5 anni in su) diminuendo drasticamente la percentuale di estrazioni dentarie (denti permanenti sani !!!!!) per “mancanza di spazio”, il ricorso alla chirurgia maxillo mandibolare nonché il ricorso alle terapie di supporto mio-funzionale come la rieducazione linguale e la competenza labiale. L’OFM agisce sfruttando le quattro forze naturali del sistema masticatorio che sono: l’eruzione dentaria, la crescita ed il rimodellamento dei tessuti, la postura ed il movimento della mandibola e la postura ed il movimento della lingua. In ragione di ciò si può utilizzare anche nel paziente adulto e soprattutto nel paziente disfunzionale (ovvero su chi ha problemi all’ articolazione temporo-mandibolare con dolori nella zona dell’orecchio e difficoltà nella masticazione e nella deglutizione) per azione diretta sul rimodellamento del tessuto osteo-articolare. Come conseguenza della crescita ossea abbiamo un armonico riposizionamento dentale (funzione estetica) ed una distensione dei muscoli mimici del volto (miglioramento e distensione delle rughe del volto). In ottica multidisciplinare è di aiuto e sostegno agli operatori manuali (fisioterapisti, osteopati, kinesiologi…) ed a tutti coloro che si occupano, a vario titolo, di riabilitazione posturale, poiché è l’unica metodica in campo odontoiatrico che riesce a stabilizzare la colonna cervicale per azione diretta sui muscoli di testa, bocca e collo.
ORTODONZIA INVISIBILE POSTURALE
è un nuovo metodo di ortodonzia, dove si utilizzano degli allineatori invisibili costituiti da mascherine trasparenti.
Molto confortevoli all’uso, non alterano la fonesi e sono facili da gestire.
Questo tipo di ortodonzia ha rivoluzionato il metodo di correzione di allineamento dentale.
Possiamo trattare un’ampia gamma di problemi di allineamento dentale inquadrando sempre il paziente da un punto di vista posturale.